mercoledì 31 ottobre 2007

Saper tornare

Rua Pinho Pessoa, Bairro Joaquìn Tavora, Fortaleza, Cearà, Brazil
Mercoledi 31 Ottobre 2007, ore 14.41

La luce.
A quella proprio non sono riuscito ad abituarmi.
Fu uno dei primi segni di alterità, tre mesi fa, quando mi svegliai sotto un sole che subito riconobbi come estraneo, nell'accecante intensità della sua luce. E adesso, sono appena le tre, e già i colori cambiano, lasciando presagire un nuovo crepuscolo, e, poi, la notte.
La mia ultima notte brasiliana.

Credo sia davvero importante saper tornare.
So che ci vorrà tempo, tanto, per capire ed elaborare, per decifrare qualche significato in più, per tradurre l'esperienza in conoscenza.
Ma già adesso, in questo limbo di inconsapevolezza, mi rendo conto che in questi mesi è successo qualcosa di grande.

Un grazie a tutti coloro che hanno fatto vibrare la rete di parole e sensazioni, e mi hanno accompagnato in questo periplo non tanto immaginario.
Stasera, se lo volete, unitevi a me in un brindisi a questa terra e a questa gente. Già tre anni fa feci una richiesta analoga. Oggi non alzerò al cielo una Guinness, ma una caipirinha.

Questa mia ultima dal Cearà lasciate che la dedichi a coloro, dei quali, da domani, inizierò a sentire nostalgia.

Ad Angela e Sebastiao, a Dona Vangir, ad Auri e ai suoi splendidi Arthur, Alan, Rebeca e Sofia, a Jefferson, a Rosinha, a Vanessa, a Daniel, a Fernando, a Padre Lopes, a Valgir, a Laura, alla Gorda, a Magela, a Patrick, a Maurizio e Glauce, a Dulce, a Paulinho, a Janiel, ad Anita, a Germana, a Maria Zinha, a Dona Zildene, Zildilene e Zildenira, a Paulinho.
A Monica, preziosa compagna di viaggio.

E' tempo di tornare a casa.
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