mercoledì 29 luglio 2009
un tocco
Ciò che dà valore al viaggio è la paura. È il fatto che, in un certo momento, siamo tanto lontani dal nostro paese, siamo colti da una paura vaga, e dal desiderio istintivo di tornare indietro, sotto la protezione delle vecchie abitudini. Questo è il più ovvio beneficio del viaggio. In quel momento siamo ansiosi, ma anche porosi, e anche un tocco lievissimo ci fa fremere fin nelle profondità dell’essere. Ecco perché non dovremmo dire che viaggiamo per piacere. Non c’è piacere nel viaggiare e io lo vedo come un’occasione per affrontare una prova spirituale. Il piacere ci allontana da noi stessi, come la distrazione nel senso pascaliano ci allontana da Dio. Il viaggio è come una scienza più grande e grave, ci riporta a noi stessi.
Albert Camus
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